
BIOGRAPHY
Sono nato “circa” quarantasette anni fa in una bellissima isola che ancora oggi ho il piacere di visitare, per lavoro e per piacere, la Sardegna. Dico nato e non cresciuto perché fin da piccolo, con il mio papà, ho viaggiato tantissimo per lavoro, e ancora oggi mi rendo conto di aver mantenuto questa attitudine che mi porta ad essere uno dei principali soci sostenitori delle compagnie aeree, hotel e autonoleggi.
Fin da piccolo ero curioso di capire “i sistemi”, cioè capire come funzionassero le cose; ma ancor più che capire il funzionamento delle “cose”, come ad esempio orologi o automobili, o qualsiasi altro congegno, ero interessato a capire come le cose, intese come avvenimenti e comportamenti, accadessero e come le persone si comportassero affinché accadessero.
A 15 anni lessi Freud e ne presi presto le distanze, non riuscendo a capire gran parte del suo immenso lavoro; non demorsi e mi spostai su letture più scorrevoli, trovando spesso interessanti spunti di riflessione; già da allora mi avvicinai alla Programmazione Neuro Linguistica, cogliendone gli aspetti pratici e funzionali, e apprezzandone la filosofia:
"SE QUALCOSA NON FUNZIONA
FAI QUALCOSA DI DIVERSO"
Terminate le scuole superiori, svolte qua e là, iniziai da subito a lavorare come tecnico informatico, e nel frattempo mi iscrissi alla facoltà di ingegneria presso il Politecnico di Torino. Frequentavo, giovanissimo, corsi e seminari sulla comunicazione, cucendo giornate ricche ed interessanti. A 19 anni decisi di tenere il mio primo corso di public speaking, “copiando” da un corso che seguii qualche mese prima e, per fare esperienza, coinvolsi amici e parenti che furono molto colpiti dagli argomenti trattati. Colui che non fu colpito fui io: riguardandomi nei video mi accorsi che avevo bisogno di fare ancora tantissima strada prima di ritenermi “presentabile” ad un vero e proprio pubblico. Per qualche anno quindi smisi di “esibirmi”, per prepararmi prima a dovere.
Dopo i primi due anni di ingegneria, che passai sostenendo gli esami grazie ad un ottimo background scolastico di base, decisi di interrompere gli studi, per dedicarmi anima e corpo al lavoro e alla formazione (in realtà feci anche un breve passaggio in Psicologia a Roma, ma presto capii che le miei idee spesso si discostavano dall’approccio meramente scientifico e talvolta datato della terapia e dell’approccio di tipo classico, cosa che penso tuttora).
LE MIE IDEE SPESSO SI DISCOSTAVANO
DALL'APPROCCIO MERAMENTE SCIENTIFICO
Iniziai così ad investire sempre più tempo e risorse in formazione in giro per il mondo, conoscendo i principali formatori del panorama mondiale come A. Robbins, R Dilts, R. Bandler e J. Grinder e presi da loro tutto ciò che potevo.
Man mano che trascorreva il tempo, osservavo sempre maggiore consapevolezza nei miei mezzi ma soprattutto nei risultati che riuscivo ad ottenere con le persone che seguivo, anche dopo le prime sessioni di Coaching.
Capii molto presto, o forse voglio pensare che lo avessi capito, che l’unico modo di aiutare qualcuno era chiedere e pretendere la sua totale collaborazione e intenzione verso risultati definiti, altrimenti ogni mio tentativo sarebbe stato vano; ebbi modo di commettere, da buon “arietino” testardo (oggi mi definisco caparbio), questo errore, cosa che è capitata anche alla maggior parte dei Coach in giro per il mondo, e questo un po’ mi rincuora. Per andare in bicicletta qualche volta è necessario cadere e così, trascorso un po’ di tempo, capii l’importanza e l’essenzialità di credere fermamente in ciò che si vuole ottenere; diventai pertanto selettivo nella scelta di chi seguire e i miei risultati divennero presto ottimi.
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Nel frattempo sviluppai numerose attività imprenditoriali nel mondo del business, dalla distribuzione di prodotti informatici, all’archiviazione ottica sostitutiva, passando per impianti High Tech e telefonia mobile, ottenendo discreti successi.
Arriviamo così ad una quindicina di anni fa, quando mi trovai ad un bivio: continuare con le attività di business nell’information technology e ritagliare il tempo per fare il Coach e formatore, oppure slegarmi da tutto e tutti e dedicarmi alla mia più grande passione, capire ed aiutare le persone? La scelta fu difficile, tanti elementi subentrarono nella decisione: aspetti economici, vita affettiva che per diverse ragioni doveva cambiare, abitudini consolidate, zona di comfort.
ALLA FINE PRESI LA DECISIONE,
UNA DI QUELLE CHE QUANDO LE PRENDI
NON PUOI TORNARE PIÙ INDIETRO
mi immaginai col fagotto in giro per il mondo per prendere ciò che doveva essere mio:
essere uno dei principali formatori al mondo, stimato e acclamato, fonte di successi e soddisfazioni.
E così acquisii le certificazioni internazionali in Programmazione Neuro Linguistica, fino al titolo di Licensed NLP Trainer e di Licensed NLP Coach Trainer, ad oggi uno dei pochi fortunati al mondo a possederlo. Numerosi sono anche gli attestati delle principali scuole europee e non, con le quali ho proseguito e tutt’ora proseguo la mia formazione, alla ricerca di nuovi spunti ed idee, alla ricerca del miglioramento costante e continuo che promuovo nei miei corsi.
L’aspetto più interessante del mio lavoro è senz’altro legato al fatto che non è solo un lavoro, bensì una passione lunga una vita, un modo di essere, che mi porta a confrontarmi con il chirurgo estetico, con l’imbianchino, con il campione del mondo di sollevamento pesi o con l’impiegato delle poste: da ognuno imparo qualcosa, sempre, condivido esperienze, apprezzo e godo della loro ospitalità e delle peculiarità di ogni parte del mondo.
Vivo guidato da una grande mission: cambiare una parte del mondo, quella con cui posso interagire, e voglio farlo vivendo “con gusto” ogni attimo della mia esistenza, facendola vivere a chi incontro nella mia strada.